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domenica 10 ottobre 2010

I Giardini del Sonno

Mentre una nube scura collide

con la luna piena e la sua luce

emerge come un volto nascosto

dietro una rete alta e spessa

dietro le sbarre fitte di una galera

invisibili e sovrani di te ascolto

i gemiti dell’anima e continuo io

fuori tema e infantile, a rigurgitare

pensieri scontati, vestiti di nuovo.

Godi maledetta principessa del male,

comunichi e doni come un’artista

di strada o di affollatissima autostrada

i tuoi paradisi di piacere nella forma

di un bicchiere rovesciato e distratto

di sangue denso, dannato e infernale.

Il parco diviene universo e i giardini

hanno alberi infuriati dal vento tremante

che sospira dall’infinito circostante

come se tutto divenisse troppo minuto

per sopportare la portata della nostra

incomprensibile, innovativa, creativa,

impazzita e inaccessibile banalità...

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