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lunedì 11 ottobre 2010

Con la scusa nel non nazionalismo

Con la scusa del non nazionalismo si possono giustificare tante cose. Nel mio percorso indipendentista sono arrivato alla conclusione che l'unico aspetto fondamentale è quello di avere uno straccio di coerenza. La coerenza non è mai coerenza di persone o di schieramenti, ma coerenza di idee, o meglio di principi di idee. L'idea si può e anzi si deve spesso cambiare, perchè la realtà circostante all'idea, la realtà in cui l'idea si innesta cambia costantemente e l'idea nasce intorno ad un obiettivo e a una volontà di trasformazione della stessa realtà, dunque ne deve seguire il corso. Ma il principio, ovvero l'obiettivo primario, la volontà di mutazione, deve rimanere coerente. Personalmente non posso dirmi che deluso dagli schieramenti indipendentisti o pseudo tali sardi. Politicamente ho abbracciato un movimento italiano, perchè sono italiano e perchè ritengo che l'indipendentismo non sia una moda partitica, ma una verità perseguibile all'interno di qualsiasi gruppo di persone e di idee, appunto. Da italiano ammetto e concepisco una Sardegna indipendente, perchè tale concezione non dipende dall'appartenenza, bensì dall'oggettiva verità storica che la determina.
E intorno a tale verità costruisco la mia coerenza di principio. E oso criticare chi a tale coerenza viene meno. La coerenza non è nazionalista, è solo coerenza. Eppure quando è scomoda è tanto semplice assimilarla al nazionalismo. Peccato che come detto, io sono italiano, e a meno di non avere una improvvisa e masochistica crisi di identità, di quel malanno, ovvero il nazionalismo sardo, io non ne posso soffrire.
Con la scusa del non nazionalismo, quindi, una scrittrice sarda che si dichiara indipendentista sarda, ha ritirato un premio di letteratura italiana, andando ad arricchire i manuali di una nazione da cui dichiara e ha dichiarato totale estraneità. Con la scusa del non nazionalismo, ha dimenticato di dedicare il premio alla propria nazione. Ha dimenticato di dire che lei è sarda e in quanto tale non italiana e dunque non propriamente adatta a quel premio. Con la scusa del non nazionalismo ha dimenticato di chiedere alla propria casa editrice (italiana) di pubblicare una traduzione in sardo del proprio libro. Con la scusa del non nazionalismo continua a pubblicare con la stessa nota casa editrice italiana. Con la scusa del non nazionalismo dice di farlo perchè tale casa editrice le permette di sentirsi libera di scrivere ciò che vuole.


il controllo è un fenomeno che agisce nella sua forma migliore laddove venga percepito come libertà..


ne sono fermamente convinto e in fondo quanto scritto sopra lo dimostra. E forse è preferibile che dimostri questo piuttosto che il fatto che l'indipendentismo di Michela Murgia sia solo una frasetta da sparare a raffica in un convegno, un articolo di giornale, o alla presentazione di un libro, per darsi un tono eccentrico e vendere qualche copia in più.

Sinceramente io a questo non voglio proprio credere. O perlomeno non vorrei esserne costretto.

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