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lunedì 15 novembre 2010

La mia Città

Mi sveglio in un altro luogo come se fosse domani
ma domani non è e non avevamo detto forse
che non lo sarebbe mai stato nei giorni scorsi
passati a parlare dell’assenza di futuro fra le mani

Mi sveglio sentendo il profumo di un corpo noto
mentre il caffè sibila in cucina e una famiglia ciarla
fra bimbe entusiaste e vecchi amici stanchi di lavoro
nelle mie mani un liquido antico e un sporca foto

Fosse un sogno o un rapimento, come navi aliene
che compaiono da film poco famosi e rinchiusi
nobili e principi nelle carceri dei cinema d’essai

Un teatro reclama il mio sguardo, una mostra mostra
tutti i propri limiti come fosse una vittima obliata
dopo tutto le gambe sono stanche e tu non ci sei più

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